giochi delle fanciulle e dei ragazzi
I giochi di una volta delle fanciulle e dei ragazzi baresi inseriti in questa categoria chiamata in dialetto “Cape gattòne”, fa parte di una ricerca personale ossia, ho partecipato assiduamente ai giochi all’aperto a partire dagli anni sessanta fino alla metà degli anni settanta. Per quanto concerne la ricerca documentata ho riscontrato un numero notevole dei giochi di un tempo e, possono essere divisi in due classi: infanzia e adolescenza.
Inconsciamente, se così si può dire, i giochi dell’infanzia tendevano a sviluppare il corpo e a formare l’attenzione e l’intuito dell’indovinare. I movimenti di quasi tutti i giochi impegnavano principalmente le gambe, perché queste essendo troppo corte nelle prime fasi della vita, hanno bisogno di maggiore attività per il loro sviluppo in armonia con le altre parti del corpo. Essi si svolgevano girando in cerchi con passo ritmico e accompagnati da canti su versi dialettali e da movimenti rapidi e brevi come corse e piegamenti sulle gambe. Gli involontari esercizi di locomozione in catena e in circolo eseguiti da bimbi inferiori ai sei anni evitavano le cadute. Il passo di marcia ordinaria ritmico educava l’orecchio alla cadenza musicale. Il canto allietava lo spirito, i piegamenti sulle gambe ringiovanivano i muscoli flessivi, stabilendo un equilibrio con gli estensori impiegati nelle continue marce come le corse veloci e brevi davano elasticità agli arti inferiori. I movimenti in catena infondevano il sentimento dell’ordine e della disciplina.
Il chiacchierio a volte rumoroso, le risate, gli sberleffi, i motteggi, le grida che accompagnavano i giochi formavano un’atmosfera sana che rallegrava la fanciullezza.